Quando l’immaginazione supera la realtà. Il sogno di ogni incallito
scommettitore si è finalmente avverato grazie alla complicità di uno Stato alla
spasmodica ricerca di entrate. Non servirà più rivolgersi ad Aladino ormai
costretto a riporre in soffitta la sua lampada magica, basterà recarsi in una
sala scommesse regolarmente autorizzata per poter puntare non solo su eventi
reali ma anche su gare che in realtà non si disputeranno mai se non nel cuore
d’acciaio di un hardware che ad intervalli ravvicinatissimi annuncia sui
monitor presenti in sala l’inizio di eventi virtuali quali partite di calcio,
corse automobilistiche e ciliegina sulla torta …le corse dei cani.
Dopo un countdown spasmodico della durata di circa due minuti riprodotto
a caratteri cubitali sul teleschermo insieme alle quotazioni, si chiudono le
scommesse ed ecco entrare in campo (giocheranno sul sintetico?) la squadra dei
“parmigiani” (consigliata a tutti gli amanti della cucina che non prestano
attenzione alle calorie) e la più blasona
compagine degli “alabardati” (niente a che vedere con Ufo Robot Goldrake e
Mazinga Z).
Gli scommettitori virtuali incollati al video vedono scorrere in rapida
successione le principali azioni della partita
che durerà il tempo di un caffè.
Le sale bingo a confronto sono delle tartarughe quando annunciano i numeri del
tombolone.
Ecco la prima azione: l’attaccante dei parmigiani entra in area di
rigore e con un dribbling secco lascia sul posto due difensori e si appresta a
calciare a colpo sicuro…palo esterno e palla che termina beffardamente sul
fondo. L’azione riprende nella metà campo avversaria senza che nessuno se ne
accorga: l’esterno sinistro degli alabardati entra in area indisturbato
(qualche algoritmo è andato fuori controllo…) e viene atterrato…calcio di
rigore inevitabile (l’occhio dell’arbitro virtuale non subisce condizionamenti
di sorta nella convinzione che la propria consorte nel frattempo non gli volti
le spalle). Esecuzione ineccepibile con palla in fondo al sacco sulla sinistra
e portiere in tuffo plastico sulla destra. Il vantaggio degli alabardati, favoriti
dal totalizzatore, accende le speranze degli interessati spettatori assembrati
con tanto di ricevuta sotto il video della speranza. Manca ancora un’azione, e
tocca ai parmigiani cercare di raddrizzare le sorti del match: da un calcio
d’angolo battuto con palla in mezzo all’area svetta di testa una maglia
crociata che indirizza in fondo al sacco…pareggio e fine delle ostilità. Caffè
pronto e servito, per qualcuno sarà dolce al palato per molti avrà un sapore
amaro. Questione di gusti.
Il capannello di gente non si disperde neanche al fischio finale come
ipnotizzato dal prossimo annuncio del monitor: tra due minuti esatti inizia la
corsa dei cani virtuali, occorre verificare con attenzione le quotazioni per
poi precipitarsi alla cassa e puntare su quello vincente.
La fila poco ordinata ai punti di raccolta delle puntate viene
scombussolata dall’assalto degli scommettitori virtuali che si intrufolano
chiedendo una corsia preferenziale che la società autostrade non ha ancora
progettato. Con nonchalance mista a lucida follia un tizio si fa largo
chiedendo al primo della fila di poter scommettere: ”Scusa mi parte la corsa
dei cani, potrei scommettere su Raimondo, il numero 6?” - “Fai pure” gli risponde il primo dei non
eletti con sorpresa e curiosità. “Grazie. Allora fammi 20 e 20 sul 6!!” replica
il virtual better rivolgendosi
direttamente alla sportellista. Due banconote da 20 euro reali (quelle del
Monopoli non sono ancora in corso di validità) consegnate nella mani della dea
bendata dell’algoritmo che in pochi minuti emetterà il suo ineludibile
responso.
La corsa mai partita nella realtà è già finita e di Raimondo schierato
ai nastri di partenza col numero 6 si sono ormai perse le tracce.
Della montagna di ricevute disperse per la sala se ne occuperà l’impresa
di pulizie.
Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.